Quest’estate, il Lido di Tarquinia è stato il teatro della mia impresa nerd estiva: affrontare, completamente da solo, il concerto dei Dik Dik!
Mi sembra quindi assolutamente necessario raccontarvi qualcosa di questo gruppo e del concerto.
Il filmato che ho realizzato per l’occasione inaugura la nuova N-tv Nerd Television! Buona visione e buona lettura!

DIK DIK: LA STORIA

Molti di voi li avranno sentiti nominare e ascoltato i loro pezzi senza saperlo, sono stati autori (o traduttori talvolta) di successi come Senza Luce, Sognando la California, Help me e L’isola di Wight. Quale chitarrista, alle prese con i primi accordi, non ha suonato almeno una di queste canzoni da canzoniere?

La storia della band milanese inizia, discograficamente, nel 1965 con il singolo 1-2-3, cover dell’omonimo di Len Barry. Sul retro del 45 giri c’é una canzone, Se rimani con me, scritta da un certo Lucio Battisti, ancora sconosciuto ed ignaro dell’esistenza di un altro tizio… un certo Mogol. Questa straordinara coppia accompagnerà sempre i Dik Dik, fu lo stesso Mogol infatti, l’anno successivo, a proporgli di realizzare una versione italiana di California Dreamin dei Mamas and Papas, che divenne appunto uno dei loro cavalli di battaglia.

Si sussegono vari successi spinti da Mogol, come Il mondo è con noi (1966), cover dei Mamas and Papas, Se io fossi un falegname (1966), versione italiana di If I were a carpenter di Tim Hardin.

Nel 1967, oltre ad Inno, cover di Let’s go to S.Francisco di Carter-Lewis, è l’anno di Senza luce, cover di A Whiter Shade Of Pale dei Procol Harum, con il famoso intro di hammond, che li porta al primo posto nella Hit Parade.

Sulla scia di questo successo, nel 1968 realizzano la loro prima tournée toccando le città di New York, Boston, Chicago, Filadelfia, Toronto e Montreal. Nel 1969 partecipano a Sanremo, in coppia con Rita Pavone, con la canzone Zucchero.

Le cose, si sa, non possono andare sempre bene e nel 1972 si trovano difronte al loro più grande insuccesso con l’album, questa volta di canzoni proprie, Suite per una donna assolutamente relativa inquadrabile come rock progressivo. E’ il cambiamento di genere a non piacere al pubblico.

Il 1975 è una buona annata, con Help me e Volando, cover di Sailing di Rod Stewart, ma segue nuovamente un periodo buio che dura fino al 1980 con il successo Laser vivente e Giornale di bordo del 1982.

Il 1982 segna purtroppo anche lo smembramento del gruppo, il trio fondatore formato Pietruccio, Pepe e Lallo continuerà però la propria carriera conservando il nome della band.

Seguono varie apparizioni televisive in trasmissioni dedicate agli anni ’60 e ’70 fino al 1993 con la partecipazione al Festival di Sanremo con la canzone Come passa il tempo.

I Dik Dik da allora hanno continuato a fare concerti in tutta Italia e a partecipare a trasmissioni televisive… calcando palchi per più di 40 anni!

LA BAND

Ecco un riepilogo dei componenti preso da Wikipedia:

  • Giancarlo Sbriziolo (Lallo): voce, chitarra basso (dal 1965 al 1978, e poi dal 1982 a oggi)
  • Roberto Facini (Roby): voce, chitarra (dal 1977 al 1982)
  • Erminio Salvaderi (Pepe): chitarra ritmica, tastiere, seconda voce (dal 1965 a oggi)
  • Pietro Montalbetti (Pietruccio): chitarra solista, cori (dal 1965 a oggi)
  • Mario Totaro: tastiere (dal 1965 al 1974)
  • Roberto Carlotto (Hunka Munka): tastiere (dal 1974 al 1977)
  • Joe Vescovi: tastiere (dal 1978 al 1980, dal 1986 al 2002 e dal 2008)
  • Sergio Panno: batteria (dal 1965 al 1974)
  • Nunzio Favia (Cucciolo): batteria (dal 1974 al 1982)
  • Rosario Brancati: chitarra, voce, dal 1978 al 1982

IL LIVE!

Dopo questa doverosa sintesi storica, torniamo al concerto a cui ho avuto l’onore di assistere!

Innanzitutto devo dire che ogni aspetto dell’esibizione è stato curato: sul palco era posizionato un grande telo alle spalle della band per la proiezione di filmati ed immagini in tema con i pezzi eseguiti, che apparivano anche su diversi monitor al plasma dislocati in vari punti.

Ottimi i giochi di luce per spostare il focus dell’attenzione sui vari musicisti durante le esecuzioni o per creare pathos e scuscitare emozioni. La canzone Help Me è stata davvero suggestiva ed emozionante, tornato a casa l’ho riascolta su CD, ma non ho provato le stesse senzazioni.

I musicisti che accompagnavano la band sono stati davvero bravi, in particolare il chitarrista Alessandro Usai, giovane ma con un tocco davvero espressivo, si è esibito in diversi assoli e in un pezzo di Hendrix, bravissimo! Alle tastiere invece il grande Joe Vescovi che ha collaborato anche con i Deep Purple ed è stato il tastierista dei Trip.

Veniamo ora ai Dik Dik! Superlativi! Hanno cantato bene, senza sbavature e con grande espressività… belli anche gli arrangiamenti un po’ rivisti in chiave rock. Pietruccio, il cowboy, come lo chiamo io, con cappello pitonato e pantaloni di pelle, ha suonicchiato la chitarra un po’ pochino, ma ha partecipato a tutti i cori e fatto alcuni interventi con l’armonica a bocca, ma soprattutto ha guidato, canzone dopo canzone, lo spettacolo raccontando anedoti con la sua voce profonda. Bravi sia alle chitarre che alla voce Pepe e Lallo.

Ho parlato di spettacolo perché questo è stato, non un semplice concerto. Il mitico trio ha ripercorso la storia della musica italiana (e delle influenze straniere che l’hanno caratterizzata) eseguendo i loro pezzi più famosi, brani di Battisti, dei Beatles ed altri ancora… raccontando le loro storie ed esprerienze dal ’68 fino al pieno degli anni ’70. Molto bello anche il rapporto con il pubblico. Pietruccio ha animato spesso le canzoni facendo partecipare la gente ai cori e alla fine del concerto sono rimasti sul palco per firmare cd ed incontrare i fan.

Ultimo, ma non meno importante, il pubblico: c’era tantissima gente… e tutti hanno intonato le loro canzoni. C’erano molti cinquantenni, ma non mancavano i giovani e questo mi ha stupito un po’… pensavo di essere l’unico… nerd! C’era addirittura un gruppo di 25 enni in prima fila che è stato agitatissimo per tutto il concerto!

CONCLUSIONI PERSONALI

Eccomi quindi alle conclusioni (“Finalmente!“direte voi!). I Dik Dik sono un gruppo che ho sempre amato, perché ha avuto uno spazio importante nella mia vita musicale, sia quando ho incominciato a studiare la tastiera e cercavo di tirare giù l’intro di Senza luce, sia quando imparavo i primi accordi sulla chitarra e non riuscivo a fare bene quel dannato FA con il barré in Sognando la california! Vedendoli dal vivo ho percepito la loro voglia di cantare quelle canzoni che, dopo quarant’anni, ancora gli fanno vivere emozioni sul palco e riescono a trasmettere ancora qualcosa di unico e un po’ vintage a chi li ascolta, almeno per me è stato così.

PERLE

  • Nel 1986 Nunzio Favia e Roberto Carlotto formano il gruppo Carlotto e Cucciolo già Dik Dik, poi diventato Cucciolo già Dik Dik Band dopo il ritiro di Roberto Carlotto. Una causa fra il trio originario e Favia per l’utilizzo del nome “Dik Dik” si è conclusa con il nome originale assegnato a Pietruccio, Pepe e Lallo e “Carlotto e Cucciolo già Dik Dik” assegnato ai due ex membri del gruppo originale. (fonte: wikipedia).
  • Il video di Help Me, canzone scritta nel bel mezzo della space age che influenzò anche altri artisti come David Bowie con la sua Space Oddity , fu censurato e nemmeno gli stessi Dik Dik riuscirono a vederlo a causa dell’incidente dell’Apollo 13 che avvenne nello stesso periodo.
  • La canzone Help Me era nel repertorio di Elio e le Storie tese alla fine degli anni 80, con Rocco Tanica (o forse il buon Feiez) che interpretava l’astronauta McKenzie ed Elio la moglie.. La prima volta che si udì questa canzone sembra sia stato in un concerto a Corsico, lo stesso, sembra, in cui venne eseguita per la prima volta Cara ti amo. In quell’occasione Faso suonava la batteria e Feiez il basso.

    Versione DIK DIK

    È partito il 18 Settembre
    ed a Huston c’è un sacco di gente,
    «PRIMO UOMO CHE ARRIVA SU GIOVE»
    un boato di applausi: si muove.

    C’è sua moglie in sala controllo
    Tra due mesi avra’ il primo figlio
    Sono tutti sicuri ed allegri
    Solo lei sembra proprio che preghi.

    D’improvviso si vede una luce
    sallo spazio arriva una voce,
    ma si sente lontana lontana,
    sembra proprio Mc Kenzie che chiama:

    «Help me, help me, help me, yeah»

    Poi il silenzio,
    non si sente niente più

    solo help me, help me, help me, yeah
    poi silenzio e niente più.

    Hanno detto: «c’è un guasto banale,
    ma Mc Kenzie può ancora arrivare»
    ed intanto si è perso il contatto
    c’è chi dice c’è stato un impatto.

    Son passati tre anni a Settembre,
    di Mc Kenzie non resta più niente.
    Solo un nastro che ha registrato
    una voce di uomo impaurito:

    «Help me, help me, help me, yeah» . . .

    Non hai mai conosciuto tuo padre,
    era un uomo importante, tesoro
    è quell’uomo vestito d’argento
    è la voce che senti ogni tanto:

    “Help me, help me, help me, yeah”».


    Versione di Elio e le Storie tese

    E’ partito il 18 Settembre
    E ad Huston ce un sacco di gente
    «PRIMO UOMO CHE ARRIVA SU GIOVE»
    Un boato di applausi si muove.

    C’e’ sua moglie in sala controllo
    Tra due mesi avra’ il primo figlio
    Sono tutti sicuri ed allegri
    Solo lei sembra proprio che preghi.

    D’improvviso si vede una luce
    Dallo spazio arriva una voce
    Ma si sente lontana lontana
    Sembra proprio Mc Enzie che chiama:

    «Help me, help me, help me, yeah»

    Poi il silenzio,
    non si sente niente più

    Solo help me help me help me heeelp
    poi il silenzio e niente piu uuu

    Hanno detto : C’e’ un guasto banale [Banale sto cazzo!]
    Ma Mc Enzie puo’ ancora tornare
    Ed intanto si e’ perso il contatto [Sono qui!]
    Ce chi dice sia stato un impatto [Noo!]

    Son passato tre anni a settembre
    Di Mc Enzie non resta piu niente, [Come non resta più niente!]
    Solo un nastro che ha registrato
    La voce di un uomo impaurito

    «Help me, help me, help me, yeah» . . . [Help me che cazzo!]

    C’è la madre – “Non hai mai conosciuto tuo padre
    Era un uomo importante tesoro
    E quell’uomo vestito d’argento
    Quella voce che senti ogni tanto”

    Ritornello [Help me che cazzo! Help me! Cazzo!]

    Perche’ Mc Enzie e esploso in volo
    Lo sai caro figliolo
    E poi non era neanche tuo papa perche sono una troia

  • Gli accordi di “Sognando la California” con il maledetto FA con il barré!
    Sognando la California - Dik Dik
    ________________________________
    
    (solista)                                (coro)
                 LA-                               SOL    FA
    Cielo grigio su                          cielo grigio su
                  MI4                                      MI
    foglie gialle giù                        foglie gialle giù
                    LA-                               SOL    FA
    cerco un po' di blu                      cerco un po' di blu
                    MI4                                      MI
    dove il blu non c'è                      dove il blu non c'è
               LA-                           SOL   FA
    Sento solo freddo                        tanto freddo sai
                   MI4                                      MI
    fuori e dentro me                        fuori e dentro me
                 LA-                               SOL   FA
    ti sogno California                      sogno California
                  MI4   MI
    e un giorno io verrò.
    
    ....