Recuperare la password di posta in Windows

Nella seguente guida ti spiego come fare a recuperare la password per accedere alla posta elettronica salvata sul tuo pc Windows. La guida funziona ed è stata testata per i seguenti programmi: Microsoft Outlook (MSO 365 ver. 16), Mozilla Thunderbird (ver. 68.8) e Windows 10 Mail (ver. 16005). Ci sono comunque altre password che potrai recuperare seguendo questa guida poichè la procedura si applica anche ad altri programmi, come ad esempio le password di rete e quelle salvate nel browser.

Recuperare la password da Outlook e Thunderbird

Per prima cosa devi andare sul sito di NirSoft e scaricare Mail PassView (o mailpv): https://www.nirsoft.net/utils/mailpv.html

Prima di procedere devi sapere che l’applicativo che stai per scaricare è bloccato da molti antivirus, compreso quello di Windows (Defender) come un “HackTool”. Dovrai quindi permetterne l’esecuzione visto che l’esecuzione di un “hack” (trucchetto) è proprio quello che vogliamo fare.
Non è mia intenzione spiegare come disattivare l’antivirus o consentire l’esecuzione, l’unica cosa che posso dire è che in Defender dovrà comparire così:

A questo punto è sufficiente eseguire il programma e se tutto va per il verso giusto vedrai comparire le tue credenziali:


Questa procedura, stando a quanto sostiene la NirSoft funziona tra gli altri anche con:

  • Outlook Express
  • Microsoft Outlook 2000/2002/2003/2007/2010/2013/2016
  • Windows Live Mail
  • IncrediMail, Eudora, Netscape 6.x/7.x

Recuperare la password da Windows 10 Mail

Windows 10 Mail (da non confondere con Windows Live Mail e che nella versione in italiano si chiama semplicemente Posta) è l’applicativo che è installato di default all’interno di tutte le versioni di Windows per la gestione della posta.

Come altri programmi di Windows utilizza una funzionalità che si chiama “Vault” che consiste dell’equivalente del “Portachiavi” nei dispositivi Apple: un luogo in cui tutte le password vengono salvate in modalità criptata.
Anche in questo caso devi andare sul sito di NirSoft e scaricare VaultPasswordView: https://www.nirsoft.net/utils/vault_password_view.html
Da quanto mi risulta questo programma non ha problemi con l’antivirus e quindi non richiede procedure particolari per essere eseguito.

Avviando il programma ti viene chiesto come eseguirlo, scegli la voce “Decrypt vault files for any system” come nello screenshot:


Se presente è necessario anche inserire la password di accesso dell’utente (quella utilizzata per accedere a Windows).
Procedendo il programma decripta tutte le voci presenti nel vault tra cui anche utente e password relativi alla posta:

Questa procedura in realtà decripta tutti i dati presenti nel vault quindi può essere utile per vedere anche altre credenziali salvate relative ai browser Internet Explorer 10.0/11.0 e Microsoft Edge.

Non hai ancora trovato la password che ti serve?

C’è ancora un altro posto dove andare a cercare: il completamento automatico di Windows. In pratica ogni volta che dici a Windows di non chiederti più una password è probabile che questa venga salvata qui.

Per accedervi clicca sulla barra di ricerca di Windows 10 e digita “Gestione Credenziali”:

Se la password che ti occorre si trova qui allora dovrai anche stavolta andare sul sito di NirSoft e scaricare CredentialsFileView: https://www.nirsoft.net/utils/credentials_file_view.html

Da quanto mi risulta neanche questo programma ha problemi con l’antivirus e quindi non richiede procedure particolari per essere eseguito.
Avviando il programma ti viene chiesto come eseguirlo, scegli la voce “Decrypt Credential files on any system” come nello screenshot:

Anche in questo caso è necessario specificare la password di Windows (se presente). Tutte le credenziali salvate saranno visualizzate con relative password.

Multifunzione Samsung su macOS Catalina

Il nuovo sistema operativo di Apple versione 10.15.1, denominato macOS Catalina, taglia completamente i ponti con il passato poichè non permette più l’esecuzione di istruzioni a 32 bit. Questo significa che qualsiasi programma (applicativo, plugin o driver) che non sia stato compilato a 64 bit non può più essere eseguito.

Da tempo Apple aveva avvertito di questo cambiamento sia gli sviluppatori che gli utenti finali del proprio sistema operativo. Infatti, al momento dell’avvio di una applicazione a 32 bit venivano avvertiti da un pop-up che li informava del fatto che l’applicazione in questione non avrebbe più funzionato in futuro. Inoltre, al momento dell’aggiornamento del sistema operativo, Apple mostra un ulteriore avviso che elenca le applicazioni che smettono di funzionare dopo l’installazione dell’aggiornamento.

Il problema che nasce in questo caso però è che le stampanti Samsung, che attualmente sono in realtà di HP, utilizzano gli stessi driver per OSX da tempo ormai remoto, senza che alcun aggiornamento sia stato fatto. E quindi questi drivers e queste applicazioni, scritti ovviamente a 32 bit non funzionano più su Catalina.

La chiamano “obsolescenza programmata” ma in realtà in questo caso il problema è un altro: le multifunzione Samsung sono tutt’ora in vendita!

Di seguito riporto come installare su macOS Catalina i driver di stampa e di scansione per le stampanti multifunzione laser della famglia Samsung Xpress: nello specifico ho testato questo metodo sulla C480FW e M2070FW, ma dovrebbe essere valido per tutte le altre.

Download dei drivers

Per prima cosa è necessario andare sul sito di hp (https://support.hp.com/us-en/drivers/printers) e selezionare l’ultimo driver disponibile selezionando prima il modello di stampante e poi come sistema operativo “macOS 10.14” che è attualmente il più recente a disposizione.

NOTA: nel caso dovesse essere disponibile un driver per macOS 10.15 vuol dire che HP ha reso disponibile un driver a 64 bit e quindi questa guida è da non considerarsi più necessaria.

Dalla lista selezionare “Driver-Product Installation Software” e poi “Basic Drivers”. Scaricare entrambi i driver, quello per la stampa (Print Driver) e quello per lo scanner (Scan Driver).

Schermata 2019-11-06 alle 18.18.59Installazione dei drivers

Per prima cosa è necessario disattivare la funzionalità di verifica dello sviluppatore che Apple ha introdotto su Catalina per impedire l’esecuzione di codice non proveniente da App Store. Per farlo aprire “Terminale” e digitare il seguente comando:

sudo spctl --master-disable

Quando verrà richiesto inserire la password dell’utente.

Successivamente decompattare i driver di stampa (nel mio caso C48x_Series_Mac_PrinterDriver_V3.72.02.zip). Entrare nella cartella “Print Driver” > “MAC_Installer” > “MAC_Printer” ed eseguire il pacchetto “Printer Driver.pkg”. L’installer chiederà varie conferme, procedere fornendo tutti i consensi e la password. Selezionare sempre “OK” o “Continua” dove disponibile.

Quindi decompattare il driver dello scanner (nel mio caso C48x_Series_Mac_ScanDriver_V2.31.62.zip). Entrare nella cartella “ScannerDriver” > “MAC_Installer” > “MAC_ICDM” > “Data”. Quindi cliccare con il pulsante sinistro sulla cartella “Scripts” e cliccare su “Nuovo terminale nella cartella”, quindi digitare il seguente comando:

chmod +x install2.sh

Chiudere il terminale, tornare su di una cartella fino ad individuare il pacchetto “ICDM.pkg” ed eseguirlo. Anche stavolta l’installer chiederà varie conferme, procedere fornendo tutti i consensi e la password. Selezionare sempre “OK” o “Continua” dove disponibile.

Installazione della stampante

Avviare “Preferenze di sistema” > “Stampanti e Scanner”. Nel caso sia presente ancora la stampante rimuoverla premendo il tasto “meno” in basso a sinistra. Quindi premere il tasto “+” e nella tab “Default” attendere che la propria stampante compaia nell’elenco. Attenzione: nella colonna “Tipo” dovrebbe essere indicata come “Multifunzione Bonjour”.

Selezionarla ed attendere che nella parte bassa della finestra compaia nella riga “Usa” la dicitura relativa al driver Samsung e non la scritta “AirPrint” (nel mio caso “Samsung C48x Series”). Se non dovesse comparire il driver è necessario ripetere l’installazione che probabilmente ha avuto qualche problema.

A questo punto dovrebbero comparire due tasti sopra al nome della stampante “Stampa” e “Scansiona”.

Schermata 2019-11-06 alle 18.36.39Missione compiuta!

Gamma notebook Apple, solo integrate Intel: forse la colpa è dei consumi.

Ora ho indubbiamente meno tempo per seguire le evoluzioni dell’hardware, ma in questi giorni mi stavo documentando un po’ sulle soluzioni AMD A10 avendo già avuto modo di testare le soluzioni AMD E-350.

Tra una googlata e l’altra sono approdato su questo esaustivo articolo di tomshw.it che mette in evidenza alcuni aspetti delle attuali soluzioni integrate e questo si riallaccia alle molteplici discussioni fatte con i miei cari amici nerd nell’ultimo periodo: perché Apple continua a sfornare modelli su modelli di macbook simili tutti con le maledette schede video integrate Intel!?!? … E l’unico modello dotato di scheda video Nvidia va ancora in giro con una 750 !

Volendo lasciare da parte la questione economica, visto che un portatile con cpu e scheda video integrata intel si compra oggi con meno di 300 €, credo che il problema sostanziale per Apple sia quello dei consumi.

Dalla comparativa è chiaro che il comparto video di AMD straccia letteralmente le integrate Intel, offrendo davvero una soluzione integrata con ottime performance, MA i consumi di queste soluzioni sono molto più alti rispetto alla concorrenza.
Ritengo quindi che Apple abbia tecnicamente dei problemi a realizzare notebook con 10 ore di autonomia con un hardware diverso. AMD consuma troppo e non ci sono in giro soluzioni Intel con Nvidia integrate come il mio fedele macbook con la 320M … per cui rimane solo l’accoppiata CPU+integrata Intel al momento.

Poi ovvio, queste sono solo le mie considerazioni!

 

E’ un attimo…

Lo diciamo sempre io e Riccardo Bensone, “è un attimo sbagliare…” un punto e virgola, il nome di una variabile, una parentesi graffa… Ci vuole un attimo per commettere un piccolissimo errore di battitura in un codice, ci vogliono ore a volte per trovare l’errore!
Ancora peggio è quando, a progetto finito, ti viene la malsana idea di sistemare il codice prima di andare online: una tablatura in più qui, una funzione scritta con una riga in meno, una variabile diversa… e voilà, l’errore è bello che servito con annessa figura di merda nel mettere online un servizio che non funziona.

Magra consolazione è pensare che anche quelli bravi, quelli fighi fanno errori banali. Tipo quando la Apple ti rompe i coglioni per firmare l’ultima, ennesima, versione dell’iOS Developer License Agreement e poi fa in modo che il bottone “I Agree” non sia cliccabile. E’ un attimo!

apple-js-error

Libreria e fumetti, organizzazione e cuore

Ci sono quei periodi in cui non mi va di leggere fumetti, ma mi va tantissimo di organizzare fumetti. Mi spiego meglio: a volte mi capita di stravolgere completamente la mia libreria e cambiarne ordine, altezza degli scaffali ecc. I fumetti ritornano alla loro funzione primaria, cioè quella di oggetti con dentro qualcosa, un contenuto, appunto.

Sì, avete capito bene. È tipo Alta Fedeltà, quando il protagonista riordina tutto in base alle emozioni dei dischi.

libreria

Il pretesto questa volta è il cambio di casa (ennesimo e spero per un po’ definitivo). Nuova casa, nuova stanza, nuova libreria. Con l’incognita di doverla anche condividere con un altra persona quella libreria.

Io più o meno ho fatto uguale ad Alta Fedeltà. Emozioni. Al centro, nel cuore, c’è la Marvel con i Masterworks e gli Omnibus, pesanti pesanti, ma belli belli.

Sotto i volumi di Batman. Più in là le cose serie di Alan Moore, unico autore straniero rappresentato nella libreria insieme a Leo Ortolani (che però è ancora in forse, anzi ditemi voi, lo devo tenere?). In futuro mi piacerebbe lasciare spazio anche al re Jack Kirby o altri, vedremo.

La parte centrale dedicata alla condivisione. In alto i libri sui fumetti e poi a scendere Disney, fumetti di formato grande con varie cosine della ….., Alan Moore, come già detto e qualche chicca assolutamente per chiunque, tipo Zot! (Scott McCloud, pag 576, 27 euro, BAO), Essex County (Jeff Lemire, pag 512, 29 euro, 9L) o Tale of Sand (Jim Henson, Ramon Perez, pag 152, 24,90 euro, 9L) e il meraviglioso Racconti Azzurri (Michele Penco, pag 128, 14,50 euro, Double Shot) sdraiati là in basso.

E Ken? Be’, Ken è un vezzo.

In un’altra libreria ci sono i volumi di Dungeons & Dragons, ma quella è tutta un’altra storia.

E voi? Com’è la vostra libreria?

Mysql string replace

Ecco la query fichissima che mi ha salvato la vita:

UPDATE fatture SET rifInt = CONCAT( SUBSTRING_INDEX(rifInt, '/', -1), '/', SUBSTRING_INDEX(rifInt, '/', 1) ) WHERE rifInt != ''

In pratica nella tabella “fatture” avevo un campo chiamato “rifInt” che era stato compilato al contrario: numero/data al posto di data/numero. Con questa query ho potuto invertire e salvare i campi in un attimo!

Bash script sulla scrivania del mac

Veloce post per descrivere come si può creare uno script bash che permette di funzionare in duplice modalità: eseguibile da riga di comando con una serie di parametri, oppure eseguibile tramite una icona posizionata sulla scrivania.

Per prima cosa si deve creare un file vuoto con estensione .command sulla scrivania ed aprirlo in editazione.

Io ad esempio uso vim:

vim Desktop/script.command

 

Dove “script” è il nome del comando che vogliamo creare.

A seguire lo scheletro dello script:

#!/bin/sh

if [ ! $1 ]; then
    echo "Opzione non specificata"
    echo "-a = Comando A"
    echo "-b = Comando B"
    read -p "Inserisci il comando da eseguire: " sel
else
    sel=$1
fi

if [ "$sel" = "-a" ]; then
    echo "Eseguo il comando A"
else if [ "$sel" = "-b" ]; then
    echo "Eseguo il comando B"
else
    echo "Funzione non conosciuta: $sel"
fi; fi

exit

Salviamo il file (in vim con “:x”) e diamo i permessi di esecuzione all’utente:

chmod u+x Desktop/script.command

Ok, se vogliamo possiamo anche dare una icona personalizzata al comando: mela-i e poi basta incollare una icona nella finestella in alto con l’icona del programma.

In questo modo il comando in questione può essere eseguito sia direttamente dal terminale che dalla icona. In entrambi i casi sarà possibile specificare a priori l’opzione da eseguire (nel mio esempio mettendo “-a” o “-b”), oppure si può eseguire il comando e sarà il programma stesso a chiedere l’opzione da usare.

LG Optimus 7 (E900): diario d’uso e manutenzione

Ho acquistato ieri presso il Marco Polo Shop di Reggio Emilia un LG Optimus 7.

Ieri sera ci ho un po’ ciapinato, carino… molto molto fluido e ottimo display. Mi connetto con il wifi, mi dice che c’è un aggiornamento disponibile e che lo devo connettere ad un computer.

Stamattina lo attacco al mac. Come previsto non succede nulla. Ci vuole windows.

Riavvio il macbookpro in windows 7 tramite bootcamp. Attacco il telefono, niente drivers. Vado sul sito delle LG e scarico un pacchetto drivers denominato “LGUnitedMobileDriver S4981MAN35AP22 ML WHQL Ver 3.5“. Lo installo. Riattacco il telefono: dispositivo non supportato. Bene!

Dal sito della LG scarico “B2CAppSetup“. Si installa, la apro e c’è la voce “installa drivers”: tra i telefoni tra cui scegliere non c’è traccia del mio LG-E900. Ma vaffa… To be continued…

Readynas DUO ftp

Un rapido appunto per segnalare un problema (e la soluzione) che mi si è presentato nell’attivare l’ftp di un NETGEAR ReadyNAS DUO.

L’attivazione dell’FTP su questo NAS è di per se una cosa semplicissima. Basta loggarsi nell’area amministrazione (tramite l’indirizzo ip o con l’utility RAIDar), entrare nel menu “Services”, poi “Standard File Protocols” e selezionare la spunta su FTP.

Peccato che, nel mio caso questa procedura non abbia sortito alcun effetto. Tendando la connessione ftp ho sempre ricevuto il messaggio di errore “421 Service not available, remote server has closed connection.“.

Cercando su internet ho trovato la guida ufficiale: http://www.readynas.com/?p=1682 che però non risolve molto.

Io l’utente per l’accesso al NAS lo avevo già creato, ne ho creato un’altro solo per l’ftp… niente.

Arrivo quindi alla soluzione, trovata per caso tramite questo post: http://www.readynas.com/forum/viewtopic.php?f=23&t=50229 .

Di default gli utenti appartenenti al gruppo “users” (ovvero tutti) non hanno l’ftp abilitato!

Per risolvere si deve entrare nel menu “Security“, poi “User & Group Accounts“. Nella finestra che si apre, si clicca sul menu a tendina che si trova in alto a destra. Scegliere “Preferences“.

Nella pagina di impostazioni si deve selezionare “Enabled” alla voce “Make home shares available over FTP“.

Fine… adesso l’ftp è finalmente accessibile e l’utente può visualizzare la propria home.

In alternativa è possibile impostare uno share che sia accessibile tramite l’ftp (senza indirizzare gli utenti sulla home), tramite il menu che si trova in “Share Listing” selezionando la voce “FTP/S”.

php, if, array_search, boolean e… MALEDETTA chiave 0!

Ho sorriso quando ho scovato l’errore e mi sono detto… “sei proprio un newbie!”…
La complessità del metodo che stavo scrivendo era alta e ho dovuto rivedere diversi passaggi, ma quest’ultimo problema mi ha fatto perdere quasi un’ora…

SCENA:

in PHP, se attraverso una espressione condizionale IF si vuole far eseguire qualcosa solo quando un determinato valore viene trovato in un array bisonga stare mooolto attenti!
Infatti array_search restituisce la chiave del valore trovato o false se il valore non è presente nell’array… il problema è che se il valore si trova nel primo elemento la chiave restituita è [0] che, nella verifica della condizione equivale ad un bel false!

Il problema, una volta scovato, è di facile soluzione, basta infatti impostare lo script in modo da eseguire una comparazione stretta del false, quindi === oppure !==

Spero che qualche altro disperato, in preda ad una googlata di speranza, trovi questa pagina prima di impazzire!