Ci sono quei periodi in cui non mi va di leggere fumetti, ma mi va tantissimo di organizzare fumetti. Mi spiego meglio: a volte mi capita di stravolgere completamente la mia libreria e cambiarne ordine, altezza degli scaffali ecc. I fumetti ritornano alla loro funzione primaria, cioè quella di oggetti con dentro qualcosa, un contenuto, appunto.

Sì, avete capito bene. È tipo Alta Fedeltà, quando il protagonista riordina tutto in base alle emozioni dei dischi.

libreria

Il pretesto questa volta è il cambio di casa (ennesimo e spero per un po’ definitivo). Nuova casa, nuova stanza, nuova libreria. Con l’incognita di doverla anche condividere con un altra persona quella libreria.

Io più o meno ho fatto uguale ad Alta Fedeltà. Emozioni. Al centro, nel cuore, c’è la Marvel con i Masterworks e gli Omnibus, pesanti pesanti, ma belli belli.

Sotto i volumi di Batman. Più in là le cose serie di Alan Moore, unico autore straniero rappresentato nella libreria insieme a Leo Ortolani (che però è ancora in forse, anzi ditemi voi, lo devo tenere?). In futuro mi piacerebbe lasciare spazio anche al re Jack Kirby o altri, vedremo.

La parte centrale dedicata alla condivisione. In alto i libri sui fumetti e poi a scendere Disney, fumetti di formato grande con varie cosine della ….., Alan Moore, come già detto e qualche chicca assolutamente per chiunque, tipo Zot! (Scott McCloud, pag 576, 27 euro, BAO), Essex County (Jeff Lemire, pag 512, 29 euro, 9L) o Tale of Sand (Jim Henson, Ramon Perez, pag 152, 24,90 euro, 9L) e il meraviglioso Racconti Azzurri (Michele Penco, pag 128, 14,50 euro, Double Shot) sdraiati là in basso.

E Ken? Be’, Ken è un vezzo.

In un’altra libreria ci sono i volumi di Dungeons & Dragons, ma quella è tutta un’altra storia.

E voi? Com’è la vostra libreria?