La verità vi farà liberi
Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi. (Giovanni 8, 32)
Gli dice Pilato: “Che cos’è la verità?”. (Giovanni 18, 38)
E’ con queste due frasi enigmatiche che si è aperta la mia prima esperienza di gioco di ruolo Live. Lo ammetto, sono anni che gioco di ruolo, ma ancora non avevo affrontato il Live, forse per paura dei suoi aspetti teatrali (a volte i nerd sono timidi… ), forse per un affetto morboso verso il tavolo da gioco, i dadi, le matite, le schede, ecc ecc…
Questa volta però non mi sono potuto assolutamente tirare indietro, l’occasione è stata troppo ghiotta.
Andrea Castellani, guru dei GDR Live in Italia, mi ha invitato alla presentazione, presso l’associazione modenese LoSguardodell’Altro, del suo nuovo scenario, La verità vi farà liberi.
Il gioco è uno scenario Jeepform (che scopro essere un gdr freeform elaborato da un certo Tobias Wrigstad insieme ad altri allegri scandinavi) per sei persone, quattro uomini e due donne, e consiste nel ricostruire gli ultimi giorni della vita di Gesù e i giorni successivi alla sua morte, però ai nostri tempi, nel 2010.
Ma, e qui il punto fondamentale, non è Gesù a morire, bensì il suo gemello.
L’ambientazione ruota intorno a domande fondamentali che danno forma all’esperienza narrativa, come le certezze della fede e il loro crollo improviso, il tradimento e la fiducia e, motivo centrale, il valore della verità.
La storia, a mio avviso, ha molti punti pregevoli: fa riferimento a una vicenda che conoscono tutti, o quasi, ed è semplice riprendere dalla memoria il repertorio iconografico derivato dal catechismo che supporta idee e dialoghi dei partecipanti. Inoltre le scene tra prima e dopo morte di “Gesù” sono intrecciate tra di loro (un po’ come Lost). Questo è un vero colpo di genio perchè dà ritmo al susseguirsi delle scene e crea la giusta tensione nei protagonisti.
I main character sono sei: Gesù, Tommaso (il gemello), Simon Pietro, Giuda Iscariota, Giovanni, Maria, Maria di Magdala. Intorno una nuvola di personaggi minori che vengono interpretati dai partecipanti a turno.
Il gioco ha due fasi: la prima riguarda la strutturazione delle scene che seguono la Bibbia prima della morte di Gesù, mentre le successive sono decise dai giocatori. Le seconde scene vengono scelte in modo vago, dando un tema generale, che può essere modificato in corso d’opera secondo fantasia e improvvisazione.
Ogni scena prima della morte ha poi un monologo di un personaggio che viene scelto nella fase di strutturazione.
Poi il resto è recitazione e qualche piccolo espediente narrativo che aiuti a dare spessore ai personaggi, come l’inside/outside con il quale un personaggio può fermare il tempo ed esprimere il proprio pensiero.
L’impatto è forte, soprattutto per uno abituato a stare dietro allo schermo del Dungeon Master. I primi minuti passano tra sudori freddi e mal di pancia. Poi, dopo le prime scene, è un’ esplosione emotiva. Il susseguirsi delle vicende incastrate tra di loro arrichisce tantissimo la storia portando in superficie paure, ansie, delusioni dei personaggi. Anche il monologo è importante perchè da la possibilità a un giocatore di rendere in un qualche modo palese la posizione seguita nella vicenda, ma anche di aumentare la drammaticità di un evento e mostrare il dramma psicologico del personaggio. L’ambientazione moderna è poi un espediente per lasciarsi andare senza aver paura di dover richiamare oggetti o luoghi di duemila anni fa.
L’unica cosa che mi ha dato difficoltà (oltre alla timidezza iniziale) è il personaggio di Tommaso. Probabilmente troppo difficile da raffigurare pienamente nelle vicende e che costringe a dover fare sempre un ragionamento di troppo nelle scene.
Il risultato dell’esperienza di gioco, però, è eccellente, dato il trasporto emotivo con il quale si giunge alla conclusione, sottolineato dalla completa incertezza dell’ultima scena dopo la morte, in cui può succedere qualsiasi cosa.
Considerando che questo è stato il primo GdR Live della mia vita, mi ritengo fortunato ad aver avuto una esperienza così intensa. Le attese sono state più che mantenute e spero di ruscire presto a giocare di nuovo.
Frog
Marzo 14th, 2010 at 16:18
Io ho fatto un’esperienza molto simile presso i gesuiti di bologna. L’obiettivo non era ludico ma spirituale. Una drammatizzazione per entrare nei panni dei personaggi, Giuda in particolare. Durava una settimana, in cui si ripercorrevano tutte le tappe della Passione.
Mi sembra che nelle modalità sia una cosa abbastanza simile, anche se con obiettivi diversi…
Non capisco bene la necessità di far morire il Gemello (Didimo) al posto di Gesù.
ciao, grazie
Marzo 14th, 2010 at 22:04
Bello, bellissimo, emozionante! Tra psicodramma, teatro sperimentale e improvvisazione teatrale: un’esperienza di grande intensità. Da rifare al più presto!
Marzia
Marzo 15th, 2010 at 11:34
Ammetto che la prima cosa che ho pensato è stata:
“Quale è lo scopo del gioco?”.
Il primo pensiero come giocatore di ruolo (non necessariamente “power player”…) è quello di sapere quale oggetto magico trovare, quale nemico uccidere, come tradire i miei alleati, quali mondi visitare e ,soprattutto, come e cosa fare per salire di livello.
Questo però è effettivamente un approccio un po’ superficiale: lo scopo del GDR deve essere quello di coinvolgere il più possibile il giocatore. Sicuramente questa “ambientazione” riesce a farlo in maniera intensa, anche perché immagino che il tema riesce a toccare in parte anche la spiritualità di chi partecipa.
Mi ricorda gli incontri in stile “processo a Gesù” che si faceva da ragazzi nei gruppi parrocchiali.
PS: si può considerare la risurrezione di Gesù come “salire di livello”? XD
Marzo 16th, 2010 at 05:25
Grazie per la recensione! Sono felice e orgoglioso d’esser stato l’anfitrione di questa serata.
Marzo 16th, 2010 at 18:48
…ma quanto era il tuo tiro x colpire e x i danni???dopo anni di gioco mi sembra questa la cosa importante o no???
nn sono un power player…bhe forse
cmq accattivante….davvero
Aprile 24th, 2014 at 23:21
Vorrei davvero sapere di più di tutta questa storia, dove posso trovare qualche informazione?
Grazie mille 😀